Louis Vuitton Baule 3
Autore
Louis Vuitton
Data
1912 circa
Categoria
Mobili antichi
Maggiori informazioni

Baule da viaggio

Mai stato restaurato, tutto originale

Baule da viaggio Louis Vuitton
Epoca: 1912 circa
Mai stato restaurato, tutto originale
Completo di vassoio, cinghie e suddivisori interni
Reca sui fianchi il cognome del committente
Le macchie e i diffeti visibili potrano essere migliorate con il restauro

Misure: 57 x 28 cm  – altezza 48 cm

Louis Vuitton. Lavans-sur-Valouse, 1821 – Parigi, 1892. Fondatore dell’omonima azienda, una delle più grandi della Moda, un marchio (Louis Vuitton, appunto) conosciuto in tutto il mondo. Intuendo che le prime reti ferroviarie e i primi lussuosi transatlantici stanno diffondendo l’abitudine al viaggio fra settori sempre più ampi, sebbene ancora elitari, della borghesia e dell’aristocrazia, sceglie di intraprendere il mestiere di layetier-emballeur, costruttore di bauli. Durante l’apprendistato presso la bottega di Monsieur Maréchal, a Parigi,  acquisisce i segreti del mestiere ed intuisce l’importanza del connubio tra solidità e leggerezza dei materiali per fabbricare bauli capienti, sicuri e facili da trasportare. Nel 1857 si mette in  proprio, aprendo a Parigi in Rue Neuve des Capucines la sua prima valigeria: Louis Vuitton, Mallettier à Paris. Contemporaneamente lancia sul mercato  il suo primo rivoluzionario baule: struttura in legno di pioppo rinforzato da doghe di faggio, angoli rinforzati con copertura in metallo, all’interno vari ripiani e scomparti per riporre vestiti e accessori;  rivestimento non più in pelle, dallo sgradevole odore, ma  in una speciale tela cerata, dal colore chiaro, grigio Trianon, molto più leggera e impermeabile. Il coperchio a cupola è sostituito da uno piatto, molto più resistente, che permette di sovrapporre i bauli. Louis Vuitton inventa così il baule moderno, le cui caratteristiche di eleganza, funzionalità, leggerezza, impermeabilità lo rendono ideale per i lunghi viaggi sui nuovi veloci mezzi di trasporto, treni, navi ed automobili. Ha un immediato grande successo: tra i suoi clienti conta il re Alfonso XII di Spagna, Ismail Pasha il Khedivè d’Egitto, il Granduca Nicholas, futuro zar di Russia, e appassionati collezionisti, incapaci di rinunciare alle creazioni della Casa, tutte personalizzabili con il monogramma, i colori o lo stemma di famiglia del cliente.  Nel 1859 si trasferisce ad Asnières, in cerca di spazio. Nel 1870 la Maison Vuitton, per ostacolare la già diffusa contraffazione, modi?ca i propri bauli, sostituendo i raccordi in metallo con strisce in pelle e i normali chiodi con altri dalla testa dorata. Anche la tela di rivestimento cambia colore, passando dal grigio Trianon a una composizione di strisce rosse stampate su fondo beige: modello semplice, allegro e singolare, prodotto fino al 1880. Nel 1875 crea due nuovi modelli, la Malle-cabine, bassa, ideale per lo spazio ristretto dei treni, e il Warderobe, baule-armadio con apertura in verticale a due sezioni, prodotto in diverse varianti, completato in seguito da un rivoluzionario sistema di chiusura a cinque tamburi a molla, a prova di ladro. Nel 1888, sempre in lotta con le tante imitazioni, Louis Vuitton disegna un nuovo rivestimento per i suoi bauli, scegliendo un tema a scacchi  (quadrati marroni alternati a quadrati beige), la famosa tela Damier, dove le parole L. Vuitton Marque Déposéé appaiono in diagonale sulla tela. Nel 1896 il figlio Georges, succeduto al padre, crea  la celebre tela Monogram,  utilizzando le iniziali LV inserite in una combinazione di quattro ornamenti floreali, ispirata probabilmente agli emblemi nazionali del Giappone; nel 1905 sarà depositata come marca, e sarà il primo caso in cui delle valigie avranno il nome del fabbricante all’esterno. La Maison si specializza ulteriormente in valigie personalizzate, realizzando in particolare cappelliere e nécessaires per signora, contenenti bottiglie in cristallo per profumo, scatole rotonde e rettangolari per orecchini e collane, spazzole d’argento per svariati usi. Produce inoltre numerose versioni di piccoli bauli contenenti l’attrezzatura per mangiare all’aperto con tazze di porcellana ?ne, contenitori d’argento, piatti leggeri e tazzine per il caffé. Dal 1901 la maison inizia a produrre un genere di bagaglio completamente nuovo, adeguandosi alle sempre più articolate e specifiche richieste della clientela: le borse morbide, che rapidamente si impongono sul mercato mondiale e cambiano il concetto stesso di viaggio.  La prima è la Steamer Bag, nata per essere riposta all’interno del baule Vuitton, ma utilizzabile anche come bagaglio a mano; ispirata alle sacche dei postini messicani, è  ideale per essere appesa ai ganci delle cabine delle navi. Nel 1934 Gaston-Louis Vuitton ne riprenderà la forma a parallelepipedo creando la più compatta Squire Bag, che, rivisitata in versione cittadina nel 1955, diventerà l’elegantissima Champs-Élysées.  Del 1926 è la Speedy Bag, borsa da viaggio a forma di bauletto dedicata ai globe-trottersinizialmente realizzata in tela di cotone marrone, e solo  dal 1959 in tela Monogram. Nel 1930 nasce, sempre come bagaglio a mano leggero e capiente, la borsa Keepall, mentre del 1932 è la Noé, progettata originariamente con lo scopo di trasportare cinque bottiglie di champagne, e diventata poi il classico secchiello. Alcuni di questi modelli sono ancora in produzione. Nel 1914 si inaugura il primo negozio sugli Champs Elysées, nel 1985 nasce la linea in pelle Cuir Epi, dai colori accesi. Il 1988 invece è l’anno della prima linea prêt-à-porter. La Maison è ora una multinazionale, con vari punti di produzione e vendita, che punta molto sull’innovazione, ma riesce a restare fedele alle proprie origini; nella sede storica di  Asnières-sur-Seine infatti si producono ancora i celebri bauli, la valigeria rigida, le borse per i défilés e la cosiddetta commande speciale, ovvero i capolavori fatti su ordinazione  per un ristrettissimo nucleo di importantissimi clienti e collezionisti.


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