Sedie
Carlo Bugatti
Archivi delle arti applicate italiane del XX secolo c/o Biblioteca della Galleria Nazionale d’arte moderna via Gramsci 81 00197 Roma
Il primo rappresentante dell’eccellenza italiana è Carlo Bugatti (1856-1940). Si è detto più volte che Bugatti è quello straordinario artista che è riuscito a trasformare l’eclettismo storicista in art-nouveau. L’artista milanese, le cui opere erano e rimangono immediatamente riconoscibili, proviene da una famiglia di artisti. Sperimenta colle speciali e inventa biciclette e strumenti musicali, suo figlio Ettore è il celebre autore di automobili e motori avveniristici.
Da ragazzo frequenta l’Accademia di Brera e come è noto si lega a Segantini, in seguito divenuto suo cognato. Dipinge e fa un apprendistato da un vecchio e bravo ebanista, Mentasti, ma già nei primi anni del decennio 1880 (Carlo nasce nel 1856) il suo stile è formato se, come sappiamo, Grubicy lo porta all’importante esposizione a Londra del 1888 insieme al gruppo dei pittori divisionisti lombardi. I suoi arredi, che all’epoca potevano essere omologati alla popolare moda dell’orientalismo, sono invece un’inquietante mescolanza di stili architettonici, di asimmetriche decorazione esotiche, di materiali di provenienza animale e naturale; la pergamena, suo materiale preferito, è dipinta a mano da lui stesso e dai suoi figli, precoci apprendisti. Le forme arabe del primo periodo, rigide e spigolose, si trasformano nelle fantascientifiche sagome sinuose della Sala della chiocciola, una delle quattro da lui presentate all’ Esposizione internazionale d'arte decorativa moderna a Torino nel 1902 - premiata con Gran diploma d'onore - Alfredo Melani scrive: "le linee hanno qui un moto roteante". Quando la Regina d’Italia Elena di Savoia si complimenta con Bugatti per i suoi mobili in stile “moresco” lui le risponde “Vi sbagliate, Maestà, questo stile è il mio”. Spaesato sia nel contesto eclettico che in quello modernista, con vent'anni di anticipo propone alcuni moduli stilizzati e geometrici anticipatori dell'Art Déco ma lascia critica e pubblico interdetti: è troppo avanti e rischia l’incomprensione. La sedia, illustrata nel catalogo di vendita della Fabbrica Italiana Mobili Artistici A. De Vecchi & C. già C. Bugatti & C. via Marcona 13 Milano al numero 764, fa parte della Sala della Chiocciola. Il modello ha riscosso molto successo, quante copie siano state prodotte dall’atelier Bugatti non siamo in grado di saperlo, sicuramente a Torino ne erano esposte quattro e in seguito le committenze saranno state più d’una dopo il successo ottenuto e il Gran Diploma d’Onore conferito a Bugatti. Le sedie in legno ricoperto interamente di pergamena decorata a china con disegni stilizzati di fiori e insetti, erano eseguite artigianalmente motivo per cui nei modelli apparsi nelle pubblicazioni e sul mercato diverse sono le variazioni sia dell’altezza dell’opera che del diametro della seduta e a volte anche del piede aggettante. Le opere straordinarie qui prese in esame dimostrano il grande talento visionario dell’artista, sono in buone condizioni, integre, il colore originale, ben mantenuto in tutte le sue parti, con l’uso si è attenuato solo nelle sedute. Maria Paola Maino Archivi delle arti applicate italiane del XX secolo Roma 30/9/2019 Bibliografia
- Melani, L’Esposizione d’arte decorative odierna in Torino. III Mobili italiani in “Arte italiana decorativa e industriale”, n. 6 giugno 1902, pag. 49
- Haslam, P. Garner, The Amazing Bugattis London 1979, pag. 29
Carlo, Rembrandt, Ettore, Jean Bugatti, P. Dejean, Paris 1981, pag. 54-55 I Bugatti, catalogo della mostra a cura di R. Bossaglia, M. F. Giubilei, U. Hucke, Ferrara 1988, pag.49 Torino 1902. Le arti decorative internazionali del nuovo secolo, catalogo della mostra a cura di R. Bossaglia, E. Godoli, M. Rosci, Milano 1994, pag. 447
- de Guttry, M. P. Maino, Il mobile liberty italiano, Roma-Bari 1994, pag.118
- Lamarche–Vadel, B. Dufour, A. Lamparska-Rivet, Bugatti les meubles, Bugatti les sculptures, Bugatti les autos, Paris 1995, pag. 91
- L. Gaillemin, L’oeuf de Bugatti in “Connaissance des arts”, Paris aprile 2001, pag. 44
- M. Massé, Carlo Bugatti au musée d’Orsay, Paris 2001, pag. 154
reConnaître Carlo Bugatti, catalogo della mostra a cura di M. M. Massé, Paris 2001, pag. 31 Bugatti Carlo, Rembrandt, Ettore, Jean, catalogo della mostra a cura di A. Dunsmore e J. Payne, Melbourne Australia 2009, pagg. 54-57
Sedie
Carlo Bugatti
Archivi delle arti applicate italiane del XX secolo c/o Biblioteca della Galleria Nazionale d’arte moderna via Gramsci 81 00197 Roma
Il primo rappresentante dell’eccellenza italiana è Carlo Bugatti (1856-1940). Si è detto più volte che Bugatti è quello straordinario artista che è riuscito a trasformare l’eclettismo storicista in art-nouveau. L’artista milanese, le cui opere erano e rimangono immediatamente riconoscibili, proviene da una famiglia di artisti. Sperimenta colle speciali e inventa biciclette e strumenti musicali, suo figlio Ettore è il celebre autore di automobili e motori avveniristici.
Da ragazzo frequenta l’Accademia di Brera e come è noto si lega a Segantini, in seguito divenuto suo cognato. Dipinge e fa un apprendistato da un vecchio e bravo ebanista, Mentasti, ma già nei primi anni del decennio 1880 (Carlo nasce nel 1856) il suo stile è formato se, come sappiamo, Grubicy lo porta all’importante esposizione a Londra del 1888 insieme al gruppo dei pittori divisionisti lombardi. I suoi arredi, che all’epoca potevano essere omologati alla popolare moda dell’orientalismo, sono invece un’inquietante mescolanza di stili architettonici, di asimmetriche decorazione esotiche, di materiali di provenienza animale e naturale; la pergamena, suo materiale preferito, è dipinta a mano da lui stesso e dai suoi figli, precoci apprendisti. Le forme arabe del primo periodo, rigide e spigolose, si trasformano nelle fantascientifiche sagome sinuose della Sala della chiocciola, una delle quattro da lui presentate all’ Esposizione internazionale d'arte decorativa moderna a Torino nel 1902 - premiata con Gran diploma d'onore - Alfredo Melani scrive: "le linee hanno qui un moto roteante". Quando la Regina d’Italia Elena di Savoia si complimenta con Bugatti per i suoi mobili in stile “moresco” lui le risponde “Vi sbagliate, Maestà, questo stile è il mio”. Spaesato sia nel contesto eclettico che in quello modernista, con vent'anni di anticipo propone alcuni moduli stilizzati e geometrici anticipatori dell'Art Déco ma lascia critica e pubblico interdetti: è troppo avanti e rischia l’incomprensione. La sedia, illustrata nel catalogo di vendita della Fabbrica Italiana Mobili Artistici A. De Vecchi & C. già C. Bugatti & C. via Marcona 13 Milano al numero 764, fa parte della Sala della Chiocciola. Il modello ha riscosso molto successo, quante copie siano state prodotte dall’atelier Bugatti non siamo in grado di saperlo, sicuramente a Torino ne erano esposte quattro e in seguito le committenze saranno state più d’una dopo il successo ottenuto e il Gran Diploma d’Onore conferito a Bugatti. Le sedie in legno ricoperto interamente di pergamena decorata a china con disegni stilizzati di fiori e insetti, erano eseguite artigianalmente motivo per cui nei modelli apparsi nelle pubblicazioni e sul mercato diverse sono le variazioni sia dell’altezza dell’opera che del diametro della seduta e a volte anche del piede aggettante. Le opere straordinarie qui prese in esame dimostrano il grande talento visionario dell’artista, sono in buone condizioni, integre, il colore originale, ben mantenuto in tutte le sue parti, con l’uso si è attenuato solo nelle sedute. Maria Paola Maino Archivi delle arti applicate italiane del XX secolo Roma 30/9/2019 Bibliografia
- Melani, L’Esposizione d’arte decorative odierna in Torino. III Mobili italiani in “Arte italiana decorativa e industriale”, n. 6 giugno 1902, pag. 49
- Haslam, P. Garner, The Amazing Bugattis London 1979, pag. 29
Carlo, Rembrandt, Ettore, Jean Bugatti, P. Dejean, Paris 1981, pag. 54-55 I Bugatti, catalogo della mostra a cura di R. Bossaglia, M. F. Giubilei, U. Hucke, Ferrara 1988, pag.49 Torino 1902. Le arti decorative internazionali del nuovo secolo, catalogo della mostra a cura di R. Bossaglia, E. Godoli, M. Rosci, Milano 1994, pag. 447
- de Guttry, M. P. Maino, Il mobile liberty italiano, Roma-Bari 1994, pag.118
- Lamarche–Vadel, B. Dufour, A. Lamparska-Rivet, Bugatti les meubles, Bugatti les sculptures, Bugatti les autos, Paris 1995, pag. 91
- L. Gaillemin, L’oeuf de Bugatti in “Connaissance des arts”, Paris aprile 2001, pag. 44
- M. Massé, Carlo Bugatti au musée d’Orsay, Paris 2001, pag. 154
reConnaître Carlo Bugatti, catalogo della mostra a cura di M. M. Massé, Paris 2001, pag. 31 Bugatti Carlo, Rembrandt, Ettore, Jean, catalogo della mostra a cura di A. Dunsmore e J. Payne, Melbourne Australia 2009, pagg. 54-57