
Tutto in un baule
I viaggiatori eleganti di Louis Vuitton
Tutto in un baule
Una grande collezione in mostra
per rappresentare il genio creativo della Maison Vuitton.
Realizzati seguendo le indicazioni dei committenti,
studiati a seconda della professione del viaggiatore
e del tipo di viaggio che avrebbero dovuto affrontare.
Dal 20 al 30 aprile 2023
Via Euripide 7, Milano
Inviateci una mail per prenotare il vostro appuntamento,
scrivete a info@euripide7.it
TOUR VIRTUALE DELLA MOSTRA
Immergiti nella favolosa esperienza del tour virtuale della mostra “Tutto in un baule”
I viaggiatori eleganti di Louis Vuitton

Secrétaire – scrittoio Stokowski, 1930
Il secrétaire-scrittoio fu richiesto da Stokowski nel 1929. Doveva essere un articolo assolutamente inedito, immaginato, progettato e realizzato a suo uso esclusivo, per poter lavorare durante i suoi molti viaggi. Finiture in lozine, ripiani per libri, cassetti per spartiti musicali e dossiers, scomparto per una macchina da scrivere, il tutto, rivestito di tela Monogram e foderato di Vuittonite grigio rondine, dotato di un tavolino a scomparsa, su modello di quelli da campeggio attrezzati per automobili realizzati da Vuitton all’inizio del 1900.
Leopold Anthony Stokowski (Londra, 18 aprile 1882 – Test Valley, 13 settembre 1977) è stato un direttore d’orchestra britannico, direttore della Philadelphia Orchestra dal 1912 al 1940, della NBC Symphony Orchestra (in condirezione con Arturo Toscanini) dal 1941 al 1944, e di varie orchestre americane, tra cui la New York Philharmonic. Noto al grande pubblico perchè dirigeva senza l’uso della bacchetta e per la sua collaborazione con la Walt Disney nel film d’animazione Fantasia (1941), alla testa della Philadelphia Orchestra.

Secrétaire per scarpe Lily Pons, 1925
Lily Pons Ordina il secrétaire per scarpe a Vuitton nel 1925. Ha il piede talmente piccolo e sottile da permettere di far entrare 36 paia di scarpe in un baule previsto per 30; trentasei cassetti imbottiti ed etichettati, compresi anche due scomparti per le calze di seta. Nel 1928 il catalogo assicura che “questa ingegnosa sistemazione permette di trovare all’istante le scarpe desiderate e può adattarsi a qualsiasi numero di cassetti”. Ogni cassetto, fino a un totale di trenta, è una scatola da scarpe di tipo classico, con i suoi tendiscarpe e le sue custodie morbide, fatta apposta per trasportare: pantofole, scarpini, scarpe da passeggio, sandali. Poteva anche unire in sé vari usi, ad esempio associando le scarpe ai cappelli. Da Vogue a Harper’s Bazaar, da Femina a Town & Country, le riviste di moda e del lusso si contendono questo secrétaire, simbolo assoluto dello chic della parigina che viaggia.
Lily Pons (Draguignan, 12 aprile 1898 – Dallas, 13 febbraio 1976), è stata una soprano francese naturalizzata statunitense. Debuttò nel 1920 al Variétés di Parigi accanto a Max Dearly. Sconosciuta negli Stati Uniti, fece il suo debutto nel 1931 al Met con Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti con Beniamino Gigli. Ottenne un clamoroso successo, divenne una primadonna in una sola notte. Da New York a San Francisco, da Buenos Aires a Chicago, raccolse sempre i massimi onori. Famosa per la sua eleganza cappelli, gioielli, pellicce, vestiti e accessori, il suo guardaroba veniva esaminato pezzo per pezzo dai giornali femminili e dalle riviste di cinema.

Malle Armoire
Il primo brevetto dell’armadio fu depositato a Viennes, intorno al 1852. Da questa idea nacquero molti modelli, ma la moda a quel tempo (crinoline, abiti imbottiti o larghi, maniche a sbuffo ecc.) condannò questa invenzione.
Verso il 1875, Louis Vuitton, durante una cena con Charles Frederick Worth, il famoso stilista, apprende che presto sarà la fine degli abiti a sbuffo.
Il giorno dopo, progetta un baule a misura adatta per i tailleur e gli abiti morbidi, con armadio e cassetti. Il guardaroba riparte grazie a un cambiamento radicale della moda. Malle armoir non è stato progettato solo per trasportare abiti da donna e da uomo. È un vero e proprio mobile da viaggio. Tutta la sua ingegnosità viene dal suo interno: non è più necessario disimballare i vestiti, perchè rimangono appesi, senza formare pieghe. Con il baule chiuso, i vestiti sono premuti l’uno contro l’altro, non possono muoversi e quindi non si sgualciscono.
Per la signora il formato standard è 57x55x125, con armadio e cassetti, lasciando spazio da 12 a 18 abiti e scarpe, panni, guanti, cappelli a seconda degli accessori o, eventuale guardaroba, da 15 a 25 vestiti. Sono inoltre dotati di grucce da donna, chiamate “Princess Hangers”.
Per gli uomini, il formato standard è 57x55x135 ed è composto dagli stessi elementi.

Baule-biblioteca, 1923
Partendo dall’idea che tutto poteva viaggiare, quindi anche i libri, la Maison Vuitton iniziò a progettare piccoli bauli-biblioteca da posare sul tavolo. Seguirono poi i bauli scrittoio e i bauli-biblioteca. Questi bauli-biblioteca ebbero un grande successo tra tutti coloro che non potevano immaginare un viaggio, per breve che fosse, senza i loro libri, ma anche i collezionisti di libri rari sempre in cerca di opere introvabili durante i loro viaggi. Non dimentichiamo che all’epoca le edizioni tascabili non esistevano. Con gli scomparti pieni zeppi e le cinghie di tela che serravano da sette a dieci opere formato album, con una capienza di circa 80 grossi volumi, dotato di due cassetti dove riporre l’occorrente per corrispondenza, notes e astucci di penne. Non solo gli amatori o i raffinati bibliofili si erano dotati di questo bagaglio, ma anche scrittori come Françoise Sagan e Ernest Hemingway.

Baule-courrier, 1885
Juan – Antonio de Beistegui fu Ministro Plenipotenziario della Repubblica Messicana a Madrid. Suo padre aveva fatto fortuna in Messico nelle miniere d’argento. Juan – Antonio de Beistegui era un assiduo cliente di Louis Vuitton. Nel 1885, ad esempio, aveva ordinato due bauli courrier, come pure molti altri bagagli. Sulla sua scheda-cliente, conservata in archivio, figurano anche i primi acquisti effettuati nel 1927 dal figlio Charles. Il baule-courrier possedeva esattamente la stessa distribuzione di spazio di quello per uomo. Si sopprimevano soltanto gli scomparti per scarpe e cappelli, riducendone di fatto l’altezza ma lasciando immutata la lunghezza e ricavando maggiore spazio per vestiti e camicie. Quello di Beisteigui è anche costellato d’etichette di viaggio e di alberghi, il che ne fa un fedele testimone delle destinazioni e dei luoghi di villeggiatura raggiunti. Oggi queste etichette, vero e proprio contrassegno di uno stile di vita che fu, ci aprono, in mancanza di meglio, un ulteriore spiraglio sugli usi e costumi di viaggio di un tempo.

Il divano Bomboca Sofa
per la collezione Objets Nomades è un’originale creazione astratta ispirata alle forme delle nuvole. La struttura tondeggiante del complemento d’arredo, il cui nome deriva da un tipo di caramelle brasiliane, è rivestita in morbida pelle di vitello, su cui otto cuscini si incastrano come un puzzle.
Poltrona sospesa Cocoon
per la collezione Objets Nomades La struttura in vetroresina forata è rivestita in pelle di vitello, liscia all’esterno e trapuntata all’interno.
Design di Fernando e Humberto Campana
Come nasce il mito Vuitton
1821 Louis Vuitton nasce ad Anchay
1835 Va a Parigi dove nel 1837 è apprendista presso il layetier-emballeur Maréchal. Si distingue per il suo talento e diventa l’emballeur esclusivo della principessa Eugénie, moglie di Napoleone III
1854 Louis Vuitton fonda la sua società e apre la sua prima bottega in rue Neuve- des-Capucines a Parigi. Crea la tela gris Trianon più leggera, impermeabile e meno costosa del cuoio
1857 Nasce il figlio e successore George (1857-1936)
1858 Louis Vuitton rivoluziona il concetto di baule da viaggio, inventando il baule piatto: Malle courrier e Malle Cabine
1859 Apertura dell’atelier di Asnières
1868 Crea la Malle lit e la Malle en zinc per esploratori: previste per lunghi viaggi in Africa e in India, impermeabili, proteggono dall’ umidità, dal calore,e dalla polvere permettendo un certo agio anche in ambienti ostili.
1871 Si inaugura a Parigi la bottega di Rue du Scribe.
1872 Louis reagisce alle imitazioni creando la tela Rayée, a righe rosse e marroni
1875 Dal Wardrobe nasce la malle armoire
1876 Le righe della tela Rayée diventano marroni e beige
1885 Si apre a Londra il primo negozio Vuitton in Oxford Street.
1888 Sempre in lotta con le contraffazioni Georges disegna un nuovo motivo a Damier con la scritta Louis Vuitton, marque de fabrique déposée; i bagagli della Maison sono i primi manufatti con il marchio visibile all’esterno
1889 Georges inventa la serratura à gorges, definita a prova di ladro la cui chiave può aprire una stessa serie di bagagli, che sarà poi perfezionata nel tempo
1892 Nasce la Malle explorateur in alluminio. Muore Louis Vuitton
1896 Per contrastare le contraffazioni, Georges crea un motivo particolare e complesso, la tela Monogram
1901 Nasce la Steamer Bag, la borsa morbida che rivoluziona il bagaglio moderno
1905 Louis Vuitton viene registrato come marchio, per impedirne ad altri l’utilizzo
1910 Georges e Gaston-Louis Vuitton creano la Malle à fleurs, in tela Monogram, per regalarla, piena di fiori contenuti in un vassoio di zinco, alle clienti cui non avevano potuto consegnare in tempo i bagagli a causa dell’esondazione della Senna. Il grande successo spinge la Maison a produrre anche negli anni successivi questa malle, sempre e solo come dono per le clienti più fedeli.
1914 Si inaugura il lussuoso negozio di Avenue Champs Elisées
1929 Georges crea la leggendaria malle Bureau per Leopold Stokowski, celebre direttore d’orchesrta
1930 -1933 Si arricchisce la collezione delle borse da viaggio con la mitica Keepall, l’iconica Speedy, e la borsa Noé, nata originariamente per contenere sei bottiglie di champagne
1959 Una nuova tecnica di impregnaggio permette di creare i primi bagagli morbidi in tela Monogram.
1985 Nasce la linea Epi, borse in pelle riconoscibili dalla grana lunga, disponibili inizialmente in 4 colori, poi ampliati
1996 Riedizione in una collezione eccezionale della tela Damier in PVC
2010 Ritorna la malle à fleurs come cadeau Vip in forma di mini baule fermacarte o cofanetto per gioielli



Le opere in mostra
Promozione dell’Arte, Mostre e Manifestazioni Culturali con lo scopo di raccogliere fondi da destinare in beneficenza sono i nostri principali obbiettivi.
Per l’ingresso alla mostra è gradita una donazione minima di 10 €
che saranno interamente devoluti in beneficenza